"Allo stesso tempo credo, e spero fortemente, che una volta che sarà possibile organizzare eventi e concerti arrivino importanti finanziamenti pubblici per rilanciare la cultura in Italia"
Nel settore dell'organizzazione eventi c'è un tratto che accomuna tutti, o quasi. C'è una parte organizzativa lunga ma poi c'è una fase operativa a cui pochi si sottraggono. Veder nascere la propria creatura è una cerimonia in cui si viene attratti dallo sporcarsi le mani. Alessio è certamente un operativo per quanto lui venga coinvolto a tutti i livelli sia dalla fase di ideazione che in quella di esecuzione. Il suo festival, il festival in cui lui e tanti altri ragazzi sardi hanno creduto, si chiama Ateneika ed è un festival inclusivo, universitario, sportivo. Ogni anno si evolve ed è un evento a cui consiglio di partecipare. Ragazzi vitali, cucina fantastica, ottima musica e tanto sport. È una manifestazione che dura più giorni ma che è troppo poco conosciuta nel resto d'Italia. Ha tutte le carte in regola per entrare nella top 5 italiana del settore! Ah, dimenticavo, si dice che a Cagliari e nei dintorni, il mare sia da fiaba e si rischia di soffrire di grave nostalgia una volta tornati a casa!
1) A quasi un anno del blocco totale degli eventi come valuti la possibilità di sopravvivere da parte delle società di organizzazione eventi / dei progetti musicali costretti al fermo (nel tuo paese e/o in Europa)?
La pandemia ha costretto tutti a fermarsi per analizzare a fondo le proprie realtà. Le aziende più strutturate, come quelle più snelle, stanno facendo sacrifici enormi per sopravvivere, alcune sono riuscite a programmare gli eventi estivi nonostante le limitazioni, altre si sono reinventate cambiando idee, obiettivi e prospettive. Sicuramente chi ha "combattuto" ed è riuscito a non fermarsi del tutto avrà un marcia in più alla ripartenza del settore. Allo stesso tempo credo, e spero fortemente, che una volta che sarà possibile organizzare eventi e concerti arrivino importanti finanziamenti pubblici per rilanciare la cultura in Italia: questi potrebbero permettere la creazione di nuove realtà, la rinascita o il prosieguo delle altre. Se così fosse dovremo stare molto attenti a non fondare le nostre "nuove" realtà sui finanziamenti ma programmare saggiamente il futuro partendo dai valori e dalle idee che le contraddistinguono.
2) In questo periodo in cui abbiamo rivisto il nostro modo di vivere, c'è qualcosa che finalmente hai avuto il tempo di fare e che prima non era possibile per via del poco tempo a disposizione?
In questi mesi ho approfittato del tempo libero per leggere tanto, aggiornarmi e seguire diversi corsi e webinar sugli argomenti più disparati; ho ripreso a fare sport agonisticamente dopo un brutto infortunio e scoperto una nuova passione per il tennis e il padel amatoriali; ho cercato, insomma, di migliorare la mia routine dedicando più tempo al benessere psicofisico.
3) L'estate 2021 sarà l'estate della ripresa?
Credo dovremo aspettare ancora un po' per tornare realmente alla normalità, ai grandi festival, ai concerti con decina di migliaia di spettatori, all'aggregazione. Allo stesso tempo però sono fiducioso nel fatto che potremo vivere un'estate simile a quest'ultima ma con meno limitazioni. Dovremo convivere ancora con la mascherina e il distanziamento ma si ripartirà gradatamente con eventi sempre di maggiori dimensioni, con sempre maggiori libertà e meno vincoli.
4) Di che colore vedi il futuro? Puoi spiegarci perché?
Di tre colori: magenta, ciano e giallo; sono i colori che rappresentano la musica, lo sport e l'aggregazione sociale all'interno del nostro festival, AteneiKa.
P.S. Per me sono fucsia, azzurro e giallo ma mi obbligano a chiamarli con i loro nomi (per me sconosciuti fino a poco tempo fa).
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