Questo anno non è il primo dopo il covid, stiamo ancora vivendo nella pandemia e questi non possono essere considerati i festival fuori dal terribile periodo vissuto fino a questo momento. "Nel 2020, poco prima di realizzare che qualcosa di inevitabile stesse accadendo, non ci sembrava possibile pensare ad un'estate senza il Sziget". Nel frattempo tantissimi professionisti sono andati via, gli organici ridotti all'osso e un nervosismo tangibile per la mole di lavoro aumentata considerevolmente. Certamente c'è la felicità per essere tornati ad applicarci su qualcosa che accadrà, qualcosa di concreto, ma questi ultimi due anni passati non sono andati via senza lasciare scorie.
La questione dei biglietti venduti per l'edizione 2020 che non si è poi tenuta ha creato una distorsione nel calcolare la capienza. Il Sziget ha adottato una politica lineare, ha rimborsato chi lo voleva e non ha ceduto alla tentazione di trattenere gli incassi distribuendo voucher per le edizioni successive. Questo ha permesso di avere più chiara la questione e oggi la vendita va bene ma quanti vecchi acquirenti ci si potrà aspettare ad agosto? Altri festival hanno fatto scelte diverse con le possibili conseguenze. Tra l'altro i costi dei servizi e dei fornitori sono aumentate fino al 30% e questo fa presupporre che molti non ce la faranno a sopravvivere. In più il valore nominale dei ticket venduti nel 2020 non è più in linea con i costi che si stanno sopportando per questa edizione.
Il Sziget si è difeso bene, avere alle spalle una grande azienda internazionale e che agisce in un mercato differenziato, ha certamente aiutato. Purtroppo il festival ha ancora un organico ridotto ma la grande dedizione sta facendo da contrappeso a questo deficit. Poi anche la guerra in Ucraina sta complicando la situazione nel settore. Per esempio la maggior parte dell'acciaio e delle strutture impiegate nel settore dell'entertainment, proveniva proprio dall'acciaieria diventata purtroppo famosa per l'assedio russo.
Insomma è un mondo diverso da quello del 2019 e questa edizione punta a ripartire cercando di offrire una grande esperienza per i visitatori ma non è certo la puntata del telefilm in cui si punta all'utile della vita. Per fortuna gli artisti sono stati disponibili e non hanno aumentato i loro cachet nonostante le tantissime richieste. Vedremo l'anno prossimo cosa accadrà. Non sarà facile per nessuno e un certo numero di operatori probabilmente dovranno arrendersi.