Non dimentichiamo inoltre che da aggiungere al numero dei vaccinati, malgrado tutto, si dovrà fare i conti con i tanti contagiati di questi mesi.
Il tema della ripresa dei live nel 2021 è scottante e anche critico perchè pendono sulla testa degli organizzatori oltre 20 milioni di ticket in attesa di essere rimborsati. E' una cifra enorme difficile al momento da convertire in un importo assoluto ma parliamo certamente di miliardi di Dollari o Euro che comprometterebbero la gran parte delle società dello show business. Test se ne stanno facendo e ultimo quello del Primavera Sound ha in qualche modo dimostrato che se anche al chiuso ma con una serie di accortezze, la trasmissione potrebbe essere fortemente limitata.
Su questo tema non giungono notizie rassicuranti da Anthony Fauci, capo della Taskforce statunitense incaricata di gestire le misure per il contenimento del Corona Virus. Il 9 gennaio durante la riunione dell'APAP NYC (Association of Performing Arts Professionals), si è lasciato andare ad un previsione che sposta all'autunno del 2021 la ripartenza del settore dei live indoor, anche se tutto dipenderà dal numero di persone che si riuscirà a vaccinare fino ad allora.
Al New York Times, Fauci ha dichiarato che per tornare ad assistere agli show dal vivo, dovranno essere somministrati sieri in una percentuale tra il 70% e l'85% della popolazione totale e questo accadrà probabilmente solo in autunno. Raggiunto questo obiettivo si potrà pensare di ritornare ad assistere agli eventi live anche senza distanziamento fisico ma presupponendo un buon sistema di ventilazione nei luoghi al chiuso. Per questo bisognerà valutare se in alcuni luoghi sarà ancora o meno necessario indossare le mascherine. Sempre nello stesso intervento fa riferimento alla possibilità di integrare le misure di prevenzione, predisponendo l'utilizzo dei test rapidi all'ingresso.
Sentite le parole di Fauci non ci sarebbe da essere troppo allegri per gli amanti della musica all'aperto, dei festival e per l'industria dell'entertainment, ma comunque c'è da cogliere il particolare che in questa disamina si parla di misure per i luoghi al chiuso e quindi si può ancora continuare a sperare in un'estate aperta alle performance dal vivo vista anche l'esperienza del 2020 quando abbiamo riscontrato che durante i mesi caldi la diffusione si attenua.
Non dimentichiamo inoltre che da aggiungere al numero dei vaccinati, malgrado tutto, si dovrà fare i conti con i tanti contagiati di questi mesi e al momento il maggior tasso di immunizzazione temporanea si sta verificando più per la normale circolazione che per il piano vaccinale.
Il capitolo è ancora lungo dal concludersi e le decisioni finali si prenderanno non prima di marzo/aprile 2021!