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"Ci sarà un ultimo concerto? O c’è già stato?" - Fulvio De Rosa

Live Club srl, membro direttivo Assomusica, Shining Production srl

8 febbraio 2021

"Otto milioni di fatturato e decine tra dipendenti e collaboratori."

In questo ginepraio tra ruoli, professionalità e varie sfaccettature di specializzazioni, il mondo della musica si presenta con una complessità difficilmente replicabile in altri ambiti lavorativi. Proprio per questo anche gli interventi economici adottati in questi mesi di totale crisi economica e finanziaria, non potranno ancora essere messi tutti sullo stesso piano. Fulvio De Rosa è un organizzatore e promoter oltre che proprietario del Live Club di Trezzo sull'Adda e queste due caratteristiche implicano che parliamo di un operatore culturale alle prese con costi fissi e incombenze fortemente impattanti che stanno penalizzando fortemente tutto l'indotto. La sua intervista tocca vari punti e presenta anche alcuni progetti nati proprio sotto le nubi della pandemia da COVID-19.

1) A quasi un anno del blocco totale degli eventi come valuti la possibilità di sopravvivere da parte delle società di organizzazione eventi / dei progetti musicali costretti al fermo (nel tuo paese e/o in Europa)?

Credo che bisogna distinguere innanzitutto tra gli organizzatori e produttori, e chi gestisce strutture e festival.
In entrambi i casi, nel 2020 sono arrivate misure di sostegno, sia a favore dei lavoratori dipendenti, che delle imprese, che in aggiunta agli incassi dei concerti spostati e tramutati in voucher, e ai finanziamenti concessi, gli hanno consentito la sopravvivenza.
Il grande tema è cosa succederà nel 2021… perché gli accantonamenti stanno finendo e i finanziamenti bisogna iniziare a rimborsarli; inoltre temo che non si possa spostare i tour all’infinito.

"Quindi se non si interviene prontamente con sostanziosi ristori, l'abolizione di imposte, la proroga della misure di sostegno al reddito dei lavoratori, la moratoria di mutui e leasing, credo che tutto il settore soccomberebbe."

Quindi se non si interviene prontamente con sostanziosi ristori, l'abolizione di imposte, la proroga della misure di sostegno al reddito dei lavoratori, la moratoria di mutui e leasing, credo che tutto il settore soccomberebbe. Soprattutto le strutture come i Live Club, che hanno costi fissi rilevanti e prevalenti (affitti, utenze, manutenzioni, etc..), oltre ai Festival e organizzatori stagionali, in cui la propria attività si può svolgere solo in un determinato periodo dell’anno, passato il quale si guarda all’anno successivo. Questa situazione quindi dovrebbe portare finalmente alla riforma dello spettacolo dal vivo, riconoscendo a queste attività il loro ruolo, sociale e culturale, oltre che economico, sostenendole e promuovendole al pari di come avviene per altri comparti tra cui i cinema e i teatri.

"L'ultimo concerto?"

Questi temi sono al centro dell’iniziativa “L’ultimo concerto?" che in questi giorni vede il sostegno di oltre 120 live club italiani, che pongono un interrogativo sul loro futuro. Ci sarà un ultimo concerto? O c’è già stato?

2) In questo periodo in cui abbiamo rivisto il nostro modo di vivere, c'è qualcosa che finalmente hai avuto il tempo di fare e che prima non era possibile per via del poco tempo a disposizione?

In realtà non molto. Nel nostro settore è impossibile scindere il lavoro dalla vita privata, perché è un continuo brainstorming.
Dopo lo sgomento che ha accompagnato la prima fase della pandemia ed il primo lockdown, che ha imposto dal 23 febbraio lo stop delle nostre attività, sia come Club sia come Promoter, ho avuto effettivamente tempo e modo di recuperare un po' di energie, e riconsiderare i ritmi pazzi del nostro lavoro, e riscoprire ulteriormente i valori che ritengo fondamentali, e che comunque ho sempre cercato di perseguire tutti i giorni, sul lavoro così come nella vita.

"Otto milioni di fatturato e decine tra dipendenti e collaboratori."

Ma dopo aver dedicato 21 anni a queste attività, con aziende che hanno fatturato nel complesso del 2019 quasi 8 milioni di euro, e da cui dipendono a vario titolo decine di persone, è impossibile distaccarsi da tutto e non pensare agli scenari futuri.
Ho cercato di mantenere alto il morale di tutti così da rafforzare anche il mio, e abbiamo cercato nuovi stimoli e soluzioni per rimanere a galla, per ripartire poi con il giusto entusiasmo e risorse che il nostro ambiente richiede.

3) L'estate 2021 sarà l'estate della ripresa?

Lo escluso assolutamente; non perché sia presuntuoso o sia un virologo, ma perché sono i medici e i tecnici a dirci che fino alla fine del 2021 non saremo protetti adeguatamente, a livello sanitario, e finché non ci sarà questa tranquillità, credo che nessun governo rischierebbe di mettere a repentaglio i sacrifici finora fatti.

"... come il nostro Bike In, il drive in vissuto in bicicletta, che abbiamo ideato e realizzato per la prima volta in assoluto a Mantova"

Detto ciò, ritengo plausibile e ragionevole che si possa ripetere l’esperienza limitata ma positiva dell’estate scorsa, all’insegna delle arene con posti ridotti e distanziati, che siano a sedere o attraverso modelli anche diversi e innovativi, come il nostro Bike In, il drive in vissuto in bicicletta, che abbiamo ideato e realizzato per la prima volta in assoluto a Mantova nella cornice dell’Arena di Campo Canoa.
Per la ripresa, che immagino lenta e progressiva, temo che dovremmo aspettare il 2022. Per questi motivi è FONDAMENTALE che le istituzioni, sia centrali che locali, capiscano la gravità della situazione in cui versa il nostro settore, che registra un calo del fatturato superiore al 90% e uno stop totale delle attività a oggi di 1 anno, ma che potrebbe arrivare quasi a 2 anni; un arco temporale che nessuna struttura privata riuscirebbe ad affrontare.

4) Di che colore vedi il futuro? Puoi spiegarci perchè?

The Future is unwritten… dipenderà dalle scelte che i governi nazionali e transnazionali prenderanno. Temo che nonostante la gravità e il segnale di allarme lanciato dall’ambiente, la risposta al momento non sia proporzionale e adeguata alla gravità; questo anche nel nostro paese, che sta oltretutto attraversando una crisi politica al limite dell’assurdo. Nonostante questo, credo che l’essere umano quando arriva al limite, sia in grado ancora di dare il meglio di sé; speriamo solo che basterà a compensare tutto il male che ha fatto e continua a fare. Ognuno deve fare la sua parte.

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